domenica 30 agosto 2009

Poesia. "Le mani di Elsa" di Luis Aragon

Dammi le mani per l'inquietudine
Dammi le tue mani di cui ho tanto sognato
Di cui ho tanto sognato nella mia solitudine
Dammi le tue mani perché io venga salvato.

Quando le prendo nella mia povera stretta
Di palmo e di paura, di turbamento e fretta
Quando le prendo come neve disfatta
Che mi sfugge dappertutto attraverso le dita.

Potrai mai sapere ciò che mi trapassa,
Ciò che mi sconvolge e che m'invade?
Potrai mai sapere ciò che mi trafigge
E che ho tradito con il mio trasalire?

Ciò che in tal modo dice il linguaggio profondo
Questo muto parlare dei sensi animali
Senza bocca e senza occhi, specchio senza immagine
Questo fremito d'amore non dice parole.

Potrai mai sapere ciò che le dita pensano
d'una preda tra esse, per un istante, tenuta?
Potrai mai sapere ciò che il loro silenzio
Un lampo avrà, d'insaputo, saputo?

Dammi le tue mani perché il mio cuore vi si conformi,
Taccia il mondo per un attimo almeno
Dammi le tue mani perché la mia anima vi s'addormenti
Perché la mia anima vi s'addormenti per l'eternità.

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