giovedì 25 giugno 2009

Poesia: "Di calendari, di meridiane" di Giuseppe Conte.





Sai tutto di me: sai anche quello
che è posato sulla mia scrivania.
Non devo entrare, hai ragione:

e non passa il tempo, o passa
inavvertibile in tua compagnia.
Il sole è ancora alto, come è possibile?

Nell'edera dove tu affondi
i piedi, le tue scarpe di corda,
quei brividi sono gechi che la traversano

in cerca di caldo. Il giardino
è in una rete di verdechiaro
e di oro inazzurrato. Andare via

ancora, riprendere il cammino,
hai ragione: non è questione
di calendari, di meridiane.

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